Bello, troppo bello preparare il pane e bello, troppo bello comperare libri di cucina.
La soddisfazione che provo in entrambi i casi è massima. Sono, lo ammetto, piaceri diversi.
Nel fare il pane c’è l’azione, c’è il “movimento”, la sensazione tattile di impastare farina, acqua, lievito per creare qualcosa di unico e speciale. ll profumo del pane appena sfornato è sublime e tocca le corde dell’anima.
Nell’acquistare libri di ricette c’è la passione e la curiosità verso tutto ciò che “sa di cucina” e, non utimo, l’amore “feticistico” dell’ “oggetto-libro”.
Impossibile per me entrare in una libreria non cercare il reparto food. Spesso è inesistente ma quando me ne capita uno di quelli speciali, mi perdo per ore …
Anche le librerie virtuali mi catturano e lì il panorama è davvero immenso e molto rischioso, i miei carrelli on -line sono imbarazzanti! Di solito parto cercando titoli o autori conosciuti per poi spaziare in tutto il mondo trasportata da copertine bellissime e invitanti. Quanti libri di cucina ho acquistato per il potere della loro cover? Tanti, troppi forse anche perché , a volte, bella è proprio solo la veste mentre i contenuti lasciano a desiderare.
Ma non importa perché a me sfogliare ricette, guardare foto che sono capolavori d’arte mi fa star bene. Immancabili sul mio comodino libri e riviste di food. Mi assicurano sonni sereni.
Ne ho di preferiti, ovvio, ma spesso ne prendo a caso uno dalla mia libreria e lo guardo come se fosse la prima volta (ehm a volte è proprio così…) , mi stacco dal mondo e preparo piatti virtuali organizzando banchetti da re.
Ho una libreria a loro dedicata , non ho mai contato quanti libri ci sono ma diciamo che son tantini… ai quali sommo raccolte di anni di riviste patinate di food, italiane e non .
Ogni tanto li sistemo e scopro tesori dimenticati : numeri de “La cucina italiana “ degli anni ’60, “Sale&pepe” dei favolosi anni ’80 quando, ancora ragazza, mi cimentavo nei primi esperimenti culinari e tanti altri ancora.
Amando anche preparare il pane ( e tutti i lievitati in genere…) ho parecchi libri sull’argomento e uno di questi è “Di farina in farina “ di Marianna Franchi. Mi piacciono le foto, mi piacciono le ricette e ho messo talmente tanti “post-it” che lo spessore è diventato il doppio :-)
Questi panini li ho trovati proprio lì e ho leggermente modificato la ricetta, non me ne voglia l’autrice , è che son donna creativa :-)
Filoncini di pane con farina di kamut al parmigiano
(liberamente tratta dal libro “Di farina in farina” di Marianna Franchi
300 gr farina di kamut
180 acqua tiepida
100 gr parmigiano grattugiato
3 cucchiai di olio evo
1 cucchiaino di zucchero
20 gr di lievito di birra
5 gr sale
Stemperare il lievito di birra con lo zucchero nell’acqua tiepida e farlo sciogliere.
Aggiungere la farina iniziando ad impastare. Unire il sale e l’olio e formare una palla.
Far lievitare un’oretta circa o fino a quando l’impasto non raddoppia di volume.
Riprendere l’impasto e sgonfiare con delicatezza e incorporare il parmigiano grattugiato.
Formare una palla e far lievitare per un’altra oretta o fino a quando l’impasto non raddoppia di volume.
Accendere il forno a 200°. Quando raggiunge la temperatura, vaporizzare con acqua . Chiudere lo sportello e riportare a 200°.
Formare dei filoncini ( o panini tondi) e mettere su una teglia rivestita di carta forno.
Infornare spruzzando ancora un pò d’acqua nel forno e sui panini. Chiudere lo sportello, portare la temperatura a 180° e cuocere per mezz’ora .
Sfornare e far raffreddare su una gratella .
Inutile dire che l’abbinata perfetta è gustarmi il pane appena sfornato (so che non si fa ma…come resistere????) sfogliando un libro ( ma anche di più) di cucina e incominciare a segnare tutte le ricette che vorrei fare, incollare post-it, scrivere liste “to-do” che diventano infinite … e stare bene, benissimo e perdere la connessione con il mondo, il concetto spazio-tempo e non voler più tornare da questo nirvana in cui la mia beatitudine è al massimo…
n.d.r.: questi stati di estasi finiscono quasi sempre con il desiderio dell’ennesimo libro di cucina , che soddisfo senza esitazioni, giudicandomi un caso senza speranza, a cui potrebbe essere pericoloso negare queste piccole gioie! Ma quanto sono brava a comprendermi e a volermi bene ??? ;-)
Robi, devo assolutamente farti avere due riviste acquistate in vacanza, ti piaceranno, sono sicura...non so, però, come sei messa con il tedesco :-)
RispondiEliminaA presto!
con il tedesco sono messa malissimo ma al limite guarderò le figure :-) ...a proposito di riviste ho ancora le tue! la prox volta che ci si vede te le porterò....a prestissimo !
EliminaCome mi rivedo in te amica mia...con l'autunno dobbiamo assolutamente vederci, ho tante cose da raccontarti! Ti abbraccio forte forte
RispondiEliminaP.s: stupendo pane!
eh lo so che sono in ottima compagnia! certo che dobbiamo vederci ! sarebbe anche ora! quando vuoi, io son qui.... ti abbraccio
EliminaCiao Roberta le riviste e i libri di cucina hanno affascinato anche a me fin da piccola. A casa adesso non so più dove metterle e al ritorno dalle vacanze non riesco proprio a fare decluttering...sono tutte utili per me quelle accumulate 😃. Non conosco questo libro però la ricetta sembra davvero gustosa e da provare. Grazie per la condivisione, ti seguo anche su IG e su fior fiore ;). Luisa (lalamamalu su IG). Buon weekend
RispondiEliminaciao cara Luisa, ti ringrazio ed è un grande piacere ritrovarti anche qui! Questo libro te lo consiglio se ami farine, pani e dolci di casa ...inoltre ha foto bellissime ! un caro abbraccio, a presto!
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RispondiEliminaRicetta particolare davvero, e molto invitante!
RispondiElimina...e soprattutto facile e buonissima!!! :-) Grazie della tua visita
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