...Il pasticcio di maccheroni della
zia Leru
Avete presente quelle giornate in famiglia dove si sta
proprio bene? in un ambiente rilassato e conosciuto a condividere serenamente
un pranzo da re ? Ecco ,qualche domenica fa per me è stato proprio così! Innanzitutto per essere stata tra persone che
amo ma anche perché in cucina c’era lei, la mia mitica zia Leru, cuoca esperta
e sopraffina . Da sempre i suoi piatti
sono una delizia e anche questa volta non ha deluso le aspettative! Ci ha
preparato nientepopodimenoche :il pasticcio di maccheroni. La ricetta è
quella storica del Pellegrino Artusi ,l’unica differenza apportata da mia zia è
stata quella di non mettere le animelle e i tartufi.
Attenzione e cura anche nella mise en place : servizio di
piatti “storico” e raffinato , posate della nonna
e un delizioso bouquet
floreale che ha ingentilito ancor più la tavola.
I fiori, ca va sans dire, sono quelli del florido balcone
dei miei zii dove mughetti, alberi da frutto, glicini e ulivi crescono
rigogliosi …e siamo a Milano!
Per la ricetta e gli ingredienti vi devo riportare la
ricetta dell’Artusi in quanto la zia Leru mai, e dico mai, pesa e misura…lei fa tutto ad occhio (ma è di
famiglia, anche mia nonna era così…)
Il bello è che ogni cosa lei cucini viene perfetta e questo,
per me che vivo sempre con la bilancia in mano, è un mistero…
Il Pellegrino dice che è un “piatto complicatissimo e
costoso, ma eccellente se viene fatto a dovere” e così è stato…
“eccovi le dosi di un pasticcio all’uso di Romagna, per
dodici persone, che voi potrete modificare a piacere, poiché in tutti i modi,
un "pasticcio" vi riuscirà sempre :
maccheroni gr.350
parmigiano gr.170
animelle gr.150 (omesse)
burro gr.60
tartufi gr.70 (omessi)
prosciutto grasso emagro gr.30
un pugnello di funghi secchi
le rigaglie di 3 o 4 polli e i loro ventrigli,i quali
possono pur anche servire, se li scattivate dai tenerumi.(mia zia ha usato i fegatini)
Optionals : “Se avete
oltre a ciò creste, fagiuoli e uova non nate, meglio che mai “(questi no…J )
Odore di noce moscata
Tutto questo non vi spaventi perché sparirà sotto alla pasta
frolla (occhio non vede …. : che uomo di
humor straordinario!!)
La ricetta è una sorta di ricetta dentro alla ricetta in
quanto serve preparare un ragu (ricetta) una besciamella (ricetta) una pasta
frolla (ricetta) . Dando per scontato che ognuno di noi sa preparare queste
ricette secondo le proprie usanze non le
spiegherò (anche perché sono certa che ne sapete molto di più della
sottoscritta che si avvicina al cibo soprattutto per golosità e poi per passione ma non per professionalità
od onniscienza culinaria) ma racconterò
i passaggi come il Pellegrino narra (si, credo sia il verbo giusto) nel suo
libro.
Imbiancare i maccheroni, dare cioè una “mezza cottura” nell’acqua
salata, scolateli e passateli nel ragu che avrete preparato finchè siano cotti
(farli risottare)
Preparate la besciamella.
Quindi cuocete le rigaglie di pollo con il burro, sale ,pepe.
Aggiungete il prosciutto tagliato a striscioline, i tartufi a fette sottili, i
funghi fatti prima rinvenire nell’acqua calda e la noce moscata. Mescolate il
tutto.
“ la pasta frolla suppongo l’abbiate già pronta, avendo essa
bisogno di qualche ora di riposo”
La pasta frolla deve avere l’aroma di limone e deve essere
dolce .
“ed ora che avrete preparato ogni cosa cominciate ad
incassare il vostro pasticcio”
La mia zia Leru utilizza da sempre una tortiera a cerniera
che unge per bene con burro e fodera con
la pasta frolla tenendone da parte un po’
che servirà da “coperchio” per il pasticcio.
La frolla non deve essere stesa troppo sottile perché dovrà “reggere”
un ripieno importante! Si riempie con uno strato di maccheroni e ragu ,
parmigiano, burro a pezzeti, uno stato di “rigaglie” e besciamella, e così via , ripetendo gli strati fino alla
fine degli ingredienti.
A questo punto coprite il vostro pasticcio con un “coperchio”
di frolla che potrete decorare secondo la vostra fantasia . spennellate con
rosso d’uovo e mettete in forno a 180°
per almeno 35/40 minuti.
Sul tempo il pellegrino non fa cenni lasciando alla cuoca la
valutazione in base al forno di casa e questo vi consiglio : controllate
attentamente il vostro pasticcio prima di estrarlo dal forno in base alla
vostra esperienza e al vostro forno.
Non sformare fino a quando non diventa tiepido ed incrociare
le dita prima di farloJ
…il pericolo è che la frolla si rompa per il peso e l’umidità del ripieno che
proprio per questo deve essere fatto a dovere : non troppo liquido ma nemmeno
troppo denso.
Deve rimanere compatto al taglio e come potete ben vedere da
questa foto, la mia zia Leru è stata
bravissima.
Il gusto di questo pasticcio è di quelli che non si
dimenticano! Se avrete la fortuna di assaggiarne una fetta rimarrà per sempre
nell’archivio dei vostri ricordi culinari : impossibile scordare l’abbinamento
del dolce della frolla con l’intensità saporita del ricco ripieno : indimenticabile!
Un’altra madeleine proustiana che arrichisce ricordi e sensazioni che faranno sempre parte di me.
Deve essere divino, come tutta l'atmosfera che hai descritto!
RispondiEliminaBrava Stefania : hai colto il " succo" : l' atmosfera ! Adoro le riunioni con la mia famiglia che adoro ! Be' non ultimo il sapore di questo pasticcio però :-)!!!! Divinooooo ! Un abbraccio
Eliminache bello, amo questi incontri di famiglia e condivisione di buone ricette...questo piatto è meraviglioso!
RispondiEliminaAnch io li amo cara simo !!!!e confermo : questo piatto è meraviglioso !! Un abbraccio
EliminaBellissimo! Uno dei piatti "monumentali" italiani,alla stregua del timballo del Gattopardo!
RispondiEliminaciaooo
Un piatto " storico" e anche letterario :-) , hai proprio ragione ! Descritto come un romanzo dall' artusi ! A presto ! Ti abbraccio
EliminaUrca che bello!!
RispondiEliminaMi tufferei dentro i maccheroni come il topolino Jerry nella forma di groviera!!
Mi piace l' immagine del topolino :-) !! Rende bene l ' idea :-) !!! Un abbraccio
EliminaHo respirato con te gioia e serenità... :-)
RispondiEliminaE questo pasticcio altissimo e pienissimo è così bello!
Super pienissimo cara Francesca !! E sapessi quanto è buonooooo !!! A presto !!! Un caro abbraccio
EliminaMa che meraviglia Roby.....devi chiedere a tua zia se ci invita tutte, il gruppo Starbooks, che tanto lei è una degna rappresentante visto i manuali che utilizza. Che apparecchiatura, che eleganza, che bravura.
RispondiEliminaSono incantata...e invidiosa!
Un forte abbraccio, Pat
che bella idea!!! tutte dalla zia leru a pranzo!!! lei sarebbe felicissima!!! da fare ! :-) un abbraccio cara patty
EliminaPensa che io ho un edizione diciamo vecchia dell'Artusi c'è tutto come si richiede in un enciclopedia ma la prima volta che l'ho guardato scritto in quell'italiano diciamo antico...avevo anche messo la traduzione su certe espressioni ma, non mi sono mai azzardata a provare nulla. L'ho trovato per me troppo complesso troppo lunga ogni esecuzione, certo senz'altro buonissima...probabilmente ma secondo me da rivisitare certe cose oggi non le usi altre non le trovi e altre proprio non sono di proprio gradimento. Questo piatto però mi attira molto chissà che non mi avvicini all'Artusi di tua zia.... buona giornata cara.
RispondiEliminasono d'accordo con te perchè le ricette non sono tutte spiegate per bene e ci sono metodi di cottura e ingredienti che non usiamo più. a parte questo è un delizioso libro da leggere quasi come un romanzo. di solito io leggo una ricetta sull'artusi e poi la cerco in versione più...moderna ( e possibilmente corredata da foto!) ...sono una comodosa!! un abbraccio
EliminaHai ragione ma quello che ho io è grande e grosso e siccome mi piace leggere a letto diventa difficile...ehehehehe ma hai ragione lo devo riprendere ricordo che oltre le ricette c'erano altri intermezzi ci devo riguardare. Ciaoooo bacione
EliminaCosa sono le animelle e le ritaglie?
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