…per raccontare un libro che pensavo fosse originalmente leggiadro e che invece mi ha semplicemente sconvolta. Non avevo certo bisogno di letture “strane” in questo mio momento di vita “confusa”(incomincio a pensare che questi , per me, non siano “momenti”, ma sia il mio vero essere : donna inquieta e sempre alla ricerca di…altro) Eternamente insoddisfatta ,alla conquista di certezze continue che puntualmente metto in discussione per poter ripartire con nuove scelte, nuove considerazioni, nuove filosofie e…entrare in crisi J .
In mezzo ai miei soliti deliri di pensieri ecco arrivare questo libro del quale mi aveva incuriosito il titolo : “l’inconfondibile tristezza della torta al limone” di Aimee Bender.E poi avevo letto in quarta di coperta :
“Quindi ogni cibo ha un sentimento, riassunse George quando provai a spiegargli del rancore acido nella gelatina di uva”
“rancore acido” mi era piaciuto !
Riassumendo : titolo accattivante, “estratto” intrigante, musicalità delle parole, brossura cucita (che amo) , formato particolare,copertina non proprio invitante ma…lo compro.
Lo leggo in un soffio perché questo libro vagamente surreale ti prende fin da subito.
La protagonista è Rose che si accorge all’età di nove anni di provare le emozioni di chi ha preparato il piatto che mangia . dote curiosa che diventa un serio problema quando si accorge che le torte che prepara sua madre, donna energica e piena di vita, hanno un sapore terrificante di angoscia e disperazione e di vago senso di colpa…da qui la piccola Rose , scoprirà che la sua famiglia è molto meno normale di quanto sembra e che proprio suo padre , distaccato e assente e suo fratello (che ogni tanto sparisce misteriosamente) hanno anche loro, doni misteriosi .
Ma non è una favola simpatica, non è un romanzo semplicemente originale o almeno io non l’ho vissuto così. Questi “doni” sconvolgono la vita della piccola Rose, la fanno soffrire e star male. Quando poi scopro il “dono” del fratello (che non vi dico assolutamente) mi sento quasi male…
Io che credevo di leggere un libro che parlasse anche di cucina, infilandoci una ricetta qui e una ricetta là, mi sono ritrovata a soffrire per la vita di Rose , per quello che la circonda…
Per fortuna la scrittrice ( solo alla fine) ha regalato a me e alla protagonista una piccola soddisfazione (anche questa : non ve la dico…) di vita , concedendole di sfruttare il suo dono nel migliore dei modi…
Terminata la lettura avevo bisogno di fare un dolce, una necessità dell’anima J ma non era proprio possibile, data l’ora, mettermi ai fornelli come avrei voluto e forse come avrei fatto in altri tempi e in altri luoghi…quindi ho rimandato la mia cake therapy (quanto mai doverosa, per me, dopo questo libro…)
Mi sono rifatta nel we : purtroppo ultimamente gli unici giorni durante i quali riesco a fare qualcosa in cucina …Cosa scegliere se non la mia amata crostata di mele? Quella che mi preparava mia zia Leru da bambina e che profumava tutta la casa…certo lei non poteva contare sul mitico KA come la sottoscritta che l’ha sfruttato a dovere facendosi preparare una frolla perfetta.
Ingredienti per la pasta frolla :
100 gr di burro
200 gr farina
1 uovo intero
100 gr zucchero
Poca buccia di limone grattugiata
Pizzico di sale
Stesa nella teglia subito e messa a riposare in frigo giusto il tempo di sbucciare le mele e tagliarle in piccoli spicchi.
Mele che ho poi disposto a raggiera aggiungendo un po’ di gelatina di pesche .L’ ho infornata a 180° per circa mezz’ora …sfornata trasmetteva calore profumato che, insieme ai toni caldi delle mele cotte e alla frolla fragrante , faceva venir voglia di mangiarla subito.
Giusto quel non niente di tempo per farla raffreddare un poco e poi è stato un godurioso piacere mangiarne una fetta e…poi un’altra…
(mini) Incipit del libro:
E’ successo la prima volta di martedì pomeriggio, un caldo giorno di primavera sui pianori dei dintorni di Hollywood, dove una leggera brezza spirava verso est dall’oceano scompigliando i petali delle viole del pensiero da poco piantate nelle nostre cassette di fiori.
Mia madre era a casa, mi stava preparando un dolce.
Che bella che è questa torta di mele! E' veramente coreografica...e poi dev'essere dleiziosa!
RispondiEliminaMi hai messo una gran curiosità di leggere quel libro...magari me lo cerco, comunque dall'aspetto della tua torta di mele posso "sentire" cosa hai provato preparandola...vabbè tiro a indovinare, un grande senso di serenità!
RispondiEliminaciao loredana
Che curiosità che mi hai messo! Mi scrivi la recensione del mio? Magari lo comprano pure! ;)
RispondiEliminaP.s. Questo racconto sarebbe stato perfetto per partecipare alle Strenne di questo mese... ti cimenti in una ricetta gluten free?
Un bacio bellezza!
non parlarmi di momenti di confusione, siamo in due. E' da un po' di tempo che non riesco più a farmi travolgere da un libro.
RispondiEliminaBuonissima la tua crostata di mele e anche molto bella.
baci sabina
ma dai, che racconto stranissimo.....ora sono troppo curiosa di leggerlo!!!! Certo che pero'....se poi mi devo angosciare.... brrr!!!!
RispondiEliminaVorra' dire che la torta di mele me la preparo in anticipo e me la tengo li vicina, che dici??? La tua e' venuta troppo bene!!!!
Un abbraccio e buon fine settimana!
PAola
...io avrei quasi finito il rehab.. me ne mancano tre, mannaggia-la-roby :-)
RispondiEliminati chiamo, più prima che poi
Ciao cara, io della stessa autrice ho letto "Un segno invisibile e mio". Mi è entrato dentro subdolamente, la sua scrittura ha un modo particolare di metterti a disagio con storie piccole e assolutamente intime. Tanto intime che poi ai personaggi ti ci affezioni e un po' ti ci riconosci. Almeno a me è successo così.
RispondiEliminaUn abbraccio da un'altra donna inquieta ;-)
Mi hai fatto tornare in mente "Come l'acqua per il cioccolato" di Laura Esquivel, in cui la passione repressa di un'ultimogenita costretta a non sposarsi per accudire la madre anziana, come da tradizione dell'epoca, si trasferiva nei piatti meravigliosi che preparava, generando emozioni inconfessabili ai commensali.
RispondiEliminaCredo che in entrambi i romanzi ci sia una verità sotteranea: perchè quando sono arrabbiata o angosciata la mia cucina è deprimente? Perchè quando sono felice è briosa e saporita? Ecco, appunto: mi sono risposta da sola!...
@claudia : é proprio una torta semplice semplice 😊grazie ! Baci grandi
RispondiElimina@Loredana: anch io come te mi faccio incuriosire dalle recensioni che leggo ... Se mai leggerai questo libro fammi sapere come ti é sembrato ! Vorrei capire se ha colpito solo me ...un grande abbraccio. A presto
@stefania : eccome ti faccio la recensione 😊anche se sarei assolutamente di parte 😃mi piacerebbe partecipare al tuo contest ... Se riesco parteciperó di sicuro !!! Baci cosmici
@sabina : grazie per la tua gradita visita! Adoro leggere e ne avrei di titoli da consigliarti 😊questo libro l ho trovato strano ma forse sono io che l ho interpretato così...la crostata di mele é una torta semplice che peró amo...ti abbraccio. A presto
@paola: ebbene si, a me ha proprio...angosciato ' sto libro...ma forse sono io in un momento " strano"😒
Ottima idea aver una torta vicino...che sia una crostata o altro : la coccola glicemica vince su tutto 😊 baci grandi
@ale: e io ti penso tanto... A prestissimo....baci
@margot : cara donna inquieta 😊mi hai incuriosito con questo titolo...lo prenderò e ti faró sapere.ti mando un grande abbraccio
@viró: hai ragione! Anche per me é così . E devo confessare che sono anch io un pó come la protagonista : se mangio qualcosa che qualcuno ha fatto di fretta e/o di malavoglia me ne accorgo alla grande ! Saremo così perché "forse" siamo donne sensibili ?😊un abbraccio cosmico per te
mi hai proprio incuriosita!
RispondiEliminaSai che mi piace leggere le tue recensioni...e pure guardare le tue torte, of course ;)
bacioni e buon week end