mercoledì 16 febbraio 2011
PASTA CON LE TRIGLIE E UN PENSIERO DA "CAMBIO VITA" EPOCALE...:-)
Ultimamente le giornate che dedico a cucinare qualcosa di diverso e appagante sono il sabato e la domenica
Quindi riservo al week end ,non solo l’ispirazione ma , soprattutto l’esecuzione pratica delle mie idee culinarie.
Era da tempo che mi ero segnata di fare questa pasta. Ogni tanto sfoglio il mio quaderno in cui annoto tutto quello che vorrei fare…ricette e non solo…
Inoltre per sfoltire le pile di riviste di cucina, semel in anno, strappo le pagine che mi interessano e “compongo” dei book personali nei quali ritrovare le idee che prima o poi potrei cucinare.
Di questo refresh sono sempre contenta perché il risultato è visibile e lo spazio nella libreria è pronto ad accogliere nuove riviste in una sorta di ciclo infinito…
Questa è una ricetta super veloce e di grandissimo effetto, quindi perfetta per una cena anche importante oppure potrebbe sostituire degnamente anche la “aio&oio&peperoncino” : il tempo di esecuzione è lo stesso.
Solo gli ingredienti sono particolari, nel senso , che , di solito, io non ho le triglie fresche nel frigo…così come l’aneto fresco…
L’idea di provare proprio questa ricetta è arrivata però da una collega che ne parlava e ha fatto scattare in me la voglia di cimentarmi, finalmente in questo piatto.
Come dicevo cucino nei we , il perché è presto detto, o forse tanto presto non lo è….
Io e la mia dolcemetà viviamo in due case separate ma nei week end mi trasferisco nel suo castello e finalmente , senza stress, riesco ad avere ritmi e tempi normali .
Quindi viene meglio anche organizzare una cena tra amici o stare a cucinare insieme e godersi poi un bel film sul divano…lo so , niente di trascendentale per la maggior parte della gente ma, credetemi, a me, questo clima mi sa di “eccezione” e mi rilassa e mi fa venir voglia di mettermi ai fornelli tranquilla e serena…
Da qui (ma non solo) sta nascendo la decisione epocale di unire le forze e decidere per un'unica magione da condividere ( con mille beghe e problemi ma non è questa la sede per lasciar loro spazio) pur con tutte le paure e dubbi che mi attanagliano.
Sono un animale solitario e indipendente , morale: non sono una donna facile con la quale dividere la propria vita. L’ho ammesso, annunciato, scritto, sottoscritto quindi “uomo avvisato…” :-)
Pertanto il tempo che tanto ora mi manca per dedicarmi in modo rilassato ai miei interessi (leggi:soprattutto al mio blog!) è sostituito da valutazioni di preventivi di imbianchini, progetti di stanze, mobili da scartare o da implementare…così alle mille cose da fare si stanno aggiungendo anche queste, piacevoli per carità, ma impegnative , incombenze
Certo se mi volto indietro, abbino alla mie scelte importanti, grandi fregature ma…non importa , nella vita nulla accade per caso nel bene e nel male e con questa filosofia forse un po’ fatalista voglio affrontare il tempo che verrà.
E proprio immersa in questi pensieri da “cambio vita” ho cucinato questa pasta con le triglie semplicemente deliziosa e la sua ottima riuscita ho voluto leggerla come un buon augurio al mio futuro….
Ingredienti:
spaghetti alla chitarra
triglie pulite
uvetta ammollata
pinoli
capperi sotto sale
scalogno
aglio
aneto fresco
olio
sale
non posso indicare le quantità perché ,ho fatto tutto ad occhio e non mi sono annotata il peso delle triglie e degli altri ingredienti (ehm…ero nel castello e non avevo la mia pesa, il mio blocco per appunti, ecc…ecc…) gli spaghetti , per esempio, sono stati “pesati” a mano dalla dolcemetà…
ma sono sicura che ognuno di voi saprà tradurre il tutto in grammi, kg, pizzichi…
ho tritato lo scalogno ed ho schiacciato uno spicchio di aglio e li ho fatti soffriggere in una padella grande ,nell’olio (non siate tirchi, l’olio servirà per abbracciare e insaporire per bene la pasta che poi tufferete ) . Quando il tutto è ben rosolato di un bel colore biondo, mettete l’uvetta strizzata , i pinoli e i capperi e quando i sapori si saranno ben armonizzati regalando all’olio un sapore nuovo, ecco che entrano in scena le triglie : adagiate i filetti (prima dalla parte della pelle) e dopo pochi minuti li girate . non mescolate, lasciate i filetti interi che saranno cotti in 5 minuti quindi salate e spegnete.
Nel frattempo avrete portato a bollore la pasta con il sale e tuffato la pasta. Io ho scelto gli spaghetti alla chitarra perché rimangono al dente e trattengono bene i sughi ma il modello di pasta da utilizzare è…libero.
Quando scolate la pasta riaccendete il sugo e tuffatela in padella. A questo punto potete amalgamare il tutto “rompendo” anche i filetti di triglia.
Servite con aneto fresco tritato.
Mai citazione fu più appropriata per descrivere questo piatto:
“La semplicità è la sofisticazione suprema”
Leonardo da Vinci
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Sono contenta per te! Conosco bene sia i dubbi sia le paure. E se ti può consolare rimangono anche dopo, per esempio alla prima lite per un lavello con peli di barba o un paio di calze fuori dal cesto della biancheria. Le scelte fatte "da grandi" sono le migliori. Almeno sappiamo cosa NON vogliamo...
RispondiEliminaMi permetto un commento non inerenete alla ricetta: con la citazione che hai messo alla fine del post credo che tu abbia risposto da sola a molti dei tuoi dubbi. Se è vero che la semplicità è il massimo della sofisticazione, di contro le cose che sembrano complicate sono, alla fine, le più semplici. E questo vale per tutte le "stanze" della casa; non solo per la cucina! ;-)
RispondiEliminaCmq anche la ricetta non è male...
Una pasta deliziosa e il semplice pensiero di Leonardo Da Vinci ..lo sposo in pieno, ciao♥
RispondiEliminae io ti auguro di tutto cuore di andare a vivere nel castello con il tuo principe azzurro, capisco la "paura" visto che sei abituata a stare da sole e ad essere indimendente ma vedrai che non sarà un problema :-)
RispondiEliminadavvero d'effetto questa pasta oltre che golosa :-) baciiii Ely
Hey bella, ti sento pimpante, giovane e spumeggiante, romantica ed emozionata!! mi piace!!! Che dire delle paure? sono insite nell'essere umano ma, creano farfalline sullo stomaco e mille sfumature come questa pasta che di sapori ne ha tanti e tutti molto stuzziccanti:))
RispondiEliminaTi abbraccio forte forte
Pat
è un gran bel passo quello che ti stai preparando a fare e immagino quanto possa essere strano per un "animale solitario" condividere i propri spazi con un'altra persona. ci sono passata anche io e devo dire che la gioia della convivenza ha annullato tutte le mie paure. in bocca al lupo per tutto
RispondiEliminaps. questa pasta è divina!
@silvia: hai ragione: l'importante è sapere cosa NON vogliamo..:-) grazie per le tue parole! un abbraccio
RispondiElimina@orataspensierata: grazie cara per il tuo commento filosofico che aiuta a riflettere.vengo spesso a "trovarti" nel tuo blog ! ti abbraccio
@stefania:il pensiero di leonardo lo approvo in pieno e credo ci rappresenti anche un pò...o no? baci grandi
@ely: più che abituata a vivere da sola sono abituata...alle fregature! ma confido nell'età che dovrebbe portare saggezza e maturità nelle scelte...chissà...:-)
bacissimi
@pat: cara amica in effetti non mi sento propriocosì...in questo momento prevalgono i dubbi...:-)la pasta è davvero da provare e se proprio devo trovare una metafora in questo piatto vorrei trovare quella che mi dice che tanti sapori diversi e contrastanti creano armonie perfette!!! ti abbraccio forte
@paola: ciao carissima! ho già sperimentato vita a due nella quale , per mille motivi, sono stata comunque "solitaria" (ed è più triste che stare sole davvero) adesso spero che la maturità mi abbia resa più consapevole ma anche più leggiadra nel prendere le novità che la vita riserva...sempre! ti abbraccio