venerdì 3 settembre 2010

MARMELLATA E VOLO DI FARFALLA


Erano anni che non facevo più marmellate. Tempo fa erano per me un “classico”. Avevo iniziato con la marmellata di fichi ,raccolti direttamente dalla pianta del giardino dove abitavo. Era stato un successo ! Da lì ne erano seguite tante altre : fragole, prugne, mele cotogne, pomodori verdi…mi ero cimentata persino in una gelatina di bacche di rosa canina ! Per ottenere un mini vasetto (nemmeno da 250 gr!!!) avevo saccheggiato non so quanti cespugli di rosa selvatica e per ottenere il succo dai rossi e artistici cinorrodi c’erano voluti 3 giorni di lenta e curata macerazione nel vino bianco !
Il risultato era stata una rosea gelatina semplicemente sublime che avevo mangiato solo io (nessuno osava assaggiarla!!poveri loro!!!) in trascendente meditazione come si trattasse di ambrosia! :-)
La voglia di fare marmellate nasceva dal fatto che avevo la possibilità ,diciamo piuttosto, il privilegio, di avere frutta direttamente da orti e giardini che “conoscevo” e che non dovevo comprare in negozio. Poi ,per mille e più motivi, non ho potuto più godere di questi doni preziosi ed è scomparso lo stimolo a conservare e trasformare con amore la frutta in marmellate e gelatine.
Ma questa non è solo la storia del “ritorno alle marmellate” , c’è di mezzo anche una farfalla…
Da qualche tempo frequento il mar ligure, lo frequento grazie alla mia dolce metà che ha una deliziosa e panoramica casetta dove ci rifugiamo quando si può, lui mi ha fatto conoscere un contadino del luogo, che coltiva e vende direttamente i prodotti della sua terra e quindi l’appuntamento da lui è d’obbligo.
Mentre aspettavo il mio turno mi guardavo in giro in questa specie di cassero che funge da “negozio” e tra cassette di legno, cesti, frutta, verdura ,in un angolo ,vedo svolazzare una farfalla, di quelle grandi, con le ali gialle e nere. Sembrava avesse perso il senso dell’orientamento .Volava e cadeva, volava e cadeva.
Ho pensato : poverina! Ho creduto fosse alla fine della sua breve vita.
E mentre traevo questa “ottimistica” conclusione una signora anziana vicina a me è andata verso la farfalla e l’ha presa con cura , l’ha portata all’aria aperta e l’ha lanciata delicatamente verso l’alto. La farfalla ,allegramente se n’è volata via…
La signora non ha detto nulla ma si era accorta che la stavo osservando. Mi ha guardata e mi ha sorriso. Ho ricambiato e avrei voluto dire qualcosa, commentare il suo gesto. Ma ogni parola sarebbe stata banale, fuori luogo per quel piccolo gesto che aveva in sé il segreto della vita
Sono rimasta in silenzio …
“scusi signora, guardi che tocca a lei!”
Ops…distratta da questo “stacco “ ho posato lo sguardo sulle cassette piene di pesche succose e dolci e ho chiesto senza pensare :
“pesche , vorrei delle pesche per fare la marmellata”
Non era previsto questo acquisto ,o meglio, non avevo previsto di farne una confettura ma mi sono immaginata ,in un nanosecondo, la farfalla che succhiava il nettare mieloso e invitante di un fiore e ho sentito forte la voglia di riprovare con le marmellate che rendono la frutta ancora più dolce e invitante…in più, quale frutta migliore di questa, raccolta da poco dall’albero ?
Ho fatto la marmellata di pesche e di prugne . Le ho fatte per quella farfalla, le ho fatte per la signora anziana che , al contrario di me, aveva visto la vita in quel colorato essere .

La ricetta è semplice . innanzi tutto dico subito che ho utilizzato il fruttapec che un tempo non usavo.
Il risultato erano marmellate che, dovendo cuocere molto , (anche a causa del poco zucchero che mettevo), avevano un po’ tutte lo stesso gusto. La frutta si disfava troppo e perdeva il suo sapore originale. Quando ho provato con il fruttapec 2:1 e ho scoperto che in poco più di 5 minuti la marmellata poteva essere pronta e, non solo, manteneva viva la sua identità. L’unico difetto è che questo preparato dona un gusto più acido alla frutta ,e devo ammettere che non mi piace tanto…anyway…

Ingredienti
1 kg di frutta
½ kg di zucchero
1 busta di fruttapec 2:1


Tagliare la frutta in piccoli pezzi, aggiungere zucchero e busta di fruttapec
Lasciare macerare per mezz’ora e poi mettere sul fuoco (vivace). Da quando inizia a bollire calcolate almeno 5 minuti.
Poi fate la prova piattino (mettete un goccio di marmellata su un piattino e inclinatelo in modo da far scivolare il composto. Quando vi sembra che abbia la consistenza e la “caduta” desiderata, vuol dire che la marmellata è pronta )
Mettetela in vasi (precedentemente sterilizzati) che una volta chiusi girerete a testa in giù (in modo da creare il sottovuoto)


Queste marmellate meritavano una veste colorata :eccole qui con i colori dei fiori di primavera con il profumo dell’estate , per regalarmi ,quando le mangerò,un pensiero positivo e ottimistico !
Mentre le preparavo, pensavo……sarà un caso che ho sulla caviglia tatuata una piccola farfalla (piccola trasgressione di gioventù!!) ??? :-)

8 commenti:

  1. Intrigante la storia della farfalla, poetico il tuo ritorno alle marmellate. Non ho la fortuna di conoscere contadini o persone con orti, ma fino allo scorso anno andavo di confetture, quest'anno non ho ancora trovato la frutta adatta, attendo le arance...ci sarebbero le prugne...vedremo. E già tanto che la voglia di cucinare sia tornata.
    Last but not least i tuoi vasetti vestiti sono STUPENDI!!!
    baci baci

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  2. @fabipasticcio: ciao cara! quando farai la marmellata di arance postala!! è una di quelle che non ho mai fatto! così te la "copio"!!!
    vasetti "vestiti" di tutta fretta con quello che avevo in giro ... di solito mi impegno di più! :-) baci a te

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  3. è sempre questione di punti di vista... ma solo pochi riescono a cogliere la differenza, e pochissimi a raccontarla come sai fare tu.
    Come sono contenta che tu sia tornata!!! così contenta che penso che non laverò col sangue il saperti dalle mie parti senza una telefonata :-)
    ale
    p.s. tre marmellate in vita mia, e tutte col fruttapec :-)

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  4. buonerrima!!!!! che bella l'immagine della farfalla......
    ciao cara! allora hai letto quest'estate? io una marea :-)))) baci Ely

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  5. @ale: e come in ogni chat che si rispetti arriverà la fatidica domanda (da film) anche per noi : "ehm...pensi sia il caso di vederci di persona??" ("c'è posta per te" docet...):-))))
    sarebbe bellissimo e chissà quante chiacchiere ,costruttive, ovvio! io ci conto!!! anch'io contentissima di risentirti! a presto

    @aly: ciao carissima!!! certo che ho letto e...pensa: mi hanno regalato "delizie divine" !!! che mito...
    ho letto romanzi carini e piacevoli e ne ho ancora un pacco da leggere!!! è che non riesco a scrivere qui tutto quello che vorrei condividere!! ma ce la devo fare!!! un abbraccio grande

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  6. io adoro fare le marmellate. mi rilassa farle. Bella la veste che hai fatto per le tue :D

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  7. Ma che racconto delizioso! Ti faccio prima di tutto i complimenti per questo, poi per le marmellate che prepari con la stessa abilità della mitica Nonna Papera: quanto avrei voluto assaggiare la gelatina di rosa canina! Se cerchi tra i miei post più vecchi, vedrai che una volta ho preparato le frollette con la confettura di rosa canina: se avessi usato quella fatta in casa sarebbe stata tutta un'altra cosa! Baci :-)

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  8. @angela:grazie ma confesso che è stato un allestimento "di fortuna" :-) . ti abbraccio

    @lucia: chissà che buone le tue frollette! più navigo nel tuo blog più traspare la tua bravura !! baci grandi

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