venerdì 24 settembre 2010

PANE CON INTRECCIO "DA STUDIO" ...per me :-)



Se parliamo di pane bisogna andare indietro nel tempo… diciamo anche circa a vent’anni fa .
Illo tempore (eh, si è proprio il caso di dare una connotazione antica al tutto chiedendo aiuto alla lingua latina che ben rende l’idea!) non solo non esistevano le macchine per il pane casalinghe ma era difficile trovare libri sull’argomento. A dire la verità uno l’avevo scovato. Durante le mie vacanze estive, che allora trascorrevo in trentino (posto che amo) avevo comperato uno dei primi libri sul pane (casa editrice "del posto") convinta di aver trovato finalmente il segreto per cucinarlo come si deve . Confortata dalle bellissime foto ero sicura che avrei sfornato delizie a non finire.
Ma la realtà era stata ben diversa! L’autore (furbastro) non parlava dei tempi della doppia lievitazione e di altri piccoli ma indispensabili “segreti” utili alla panificazione perfetta! :-)
I miei risultati erano stati deludenti . A volte sfornavo un pane così duro che sembrava cemento, a volte invece il mio impasto si trasformava in una specie di “blob” (si, proprio quello del film di fantascienza!) molle e appiccicoso (mi era capitato quando mi ero cimentata in un pane al formaggio !!!) ne è passata di acqua sotto i ponti e in quegli anni avevo studiato ogni libro, ogni rivista , per imparare.
Le riviste erano in inglese! Of course! Perché quelle italiane non consideravano ancora la possibilità di fare il pane in casa mentre in Inghilterra erano già dotati di macchina casalinga (che avevo incominciato a cercare in ogni dove!) . Provavo ogni cosa : impastare il pane con l’acqua minerale, usare farine speciali, tempi di lievitazione, gradi di cottura, insomma era una mania!
Poco per volta e dopo aver avuto alle spalle tanti insuccessi ecco che il mio pane diventava sempre più come lo volevo io.
Ero riuscita, anni dopo, a prendere la macchina del pane (una delle prime!) ma preferivo comunque farlo a mano. O meglio, a volte usavo la macchina solo per impastare e poi facevo fare le lievitazioni fuori macchina così come la cottura anche perché, non mi piaceva e non mi piace quel cubozzo di pane che è il risultato del procedimento completo delle macchine per pane che vorrebbe essere una sorta di pane a cassetta.
Mi piace dare diverse forme a quello che sforno : a ciambella, a girasole, sfilatino, treccia…e, ultimo, questo magico intreccio!
Uno dei miei pani preferiti e uno di quelli che mi viene meglio è il pane alle noci , forma preferita : la classica pagnotta tonda , misura media ! E poi c’è il pan brioche! Proprio con questo pane ho voluto provare questo intreccio “universitario” vista la proprio non immediata esecuzione , perché lo trovavo perfetto per questo tipo di impasto. Il suggerimento l’ho preso da un blog che seguo e che mi ha rimandato qui
Dico subito che ho dovuto stamparmi tutte le foto con i passaggi dell’intreccio convinta che dopo due o tre panini mi sarebbe venuto spontaneo. Errore! Io fino all’ultimo panino, munita di occhiali da presbite calati sulla punta del naso, ho intrecciato seguendo attentamente le istruzioni!


La soddisfazione è stata però grande! Innanzi tutto impastare e dare la forma al pane credo sia uno di quei piaceri unici che solo chi ha provato può capire. Si impasta e si crea : e’ un’espressione artistica fare il pane!
Belli questi panini solo che non sono venuti morbidi come piacciono a me. Evidentemente l’impasto avrebbe dovuto essere più molle per regalarmi più sofficità ma erano mangiabili lo stesso!
Prima di infornarli li ho spennellati con l’uovo ma non andava fatto, o forse ne andava messo pochino. Ma io quando spennello mi faccio prendere dall’entusiasmo (come con lo “spargino” dello zucchero a velo) e continuo e continuo perché mi diverto a “tinteggiare” …il riusultato è che sembrano plasticosi e troppo lucidi ,caratteristiche che stonano con la natura del pane , sia dolce che salato, che io preferisco più opaco e “rudemente elegante” :-)
Ma son dettagli!!!
Sono stati comunque apprezzati e non solo da me!
Ecco la mia ricetta per il pan brioche:

ingredienti:

500 gr farina (io mescolo circa metà di “00” con quella “0”)
200 gr latte
80 gr burro
100 gr zucchero
2 cucchiaini di sale
1 cubetto di lievito (oppure una bustina di lievito disidratato)

Mescolo e impasto bene il tutto fino ad ottenere una bella palla elastica, morbida e che non appiccica (ma che non deve essere troppo “secca”)
Metto a lievitare in luogo tiepido, per circa un’ora ( ma anche di più. Fino a quando è aumentato almeno del 50% di volume. Quando sono fortunata aumenta anche del doppio! Dipende dal clima, dall’umidità, da come doso l’impasto…dal mio umore e dalle mie paturnie. Sconsiglio di fare il pane quando si è incavolate o “disturbate” :l’insuccesso è in agguato! ) . Copro il panetto con amore con uno strofinaccio perfettamente coordinato con la ciotola che lo contiene . Capirete che è fondamentale :-) : il futuro pane sarà contento di crescere in armonia di colori !!! ;-)

Una volta lievitato, lo impasto ancora un pochino per sgonfiarlo leggermente, dopodiché gli do la forma desiderata. In questo caso : l’intreccio.
Dopo faccio lievitare almeno un’altra ora sempre coperto dando uno sguardo al pane , prima di coprirlo, come quello che si dà quando si mette a nanna un bambino! Lui (il pane) deve sentirsi…amato!

Quando scopro l’impasto e vedo che è lievitato il giusto (non ci sono tempi standard. Diciamo che per me , un’ora è il minimo) accendo il forno .
Qui bisognerebbe aprire un capitolo a parte. Ho provato mille temperature diverse e ho provato con forno statico, ventilato, ecc…
Per il mio forno è ideale la modalità “ventilato” e i 180° per la cottura.
circa mezz’ora per un pane di medie dimensioni, per i panini sono sufficienti anche solo venti minuti.

Sono monotona, lo so, ma il profumo che si spande per la casa è terapeutico , rivitalizzante, coccoloso, inebriante, materno, insomma a me mette in pace con il mondo!
Appena sforno il pane è inevitabile scottarmi per assaggiare subito . So che è sbagliato , che il pane andrebbe raffreddato ma…non ce la faccio.
Anche in questo caso ho assaggiato subito e mentre assaporavo il dolce delicato e la punta di salato che lo rende unico, ho pensato che in un cibo così povero è racchiuso l’archetipo della bontà!



8 commenti:

  1. Che meraviglia! Penso farò dei panini piccolissimi tipo "duscess" noi si che sappiamo le lingue..)
    facendole impastare al bimby e solo mezza razione. (
    L'odore del pane mi piace ma non posso impastare ed il pane in fin dei conti mi piace poco.
    Mi mancan da morire il pane comune o le crocette che trovo a Bologna. Dopo 20 anni di pane insipido ti abitui a mangiare crackers.

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  2. come ti capisco per me la panificazione è meravigliosa... anti stress e anti pensiero e sà di antico, di forno, di profumo di casa...e anche io come te il pane non riesco a farlo raffreddare... è così buono assaggiarlo ancora rovente quasi :-) splendido intreccio io non capisco mica come si fanno :-))) baci e buon w.e.

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  3. la panificazione è per me una lotta continua perchè devo adattarmi al senza glutine e senza latte, ma non ci rinuncio! E sono ancora una absolute beginner! Quindi questa tua ricetta me la metto da parte, eprchè mi piacerebbe davvero provare a farli.
    Intanto, visto che oggi sono tappata in casa quasi quasi un impastino qui o là ci starebbe proprio bene.
    Le foto sono stupende e le tue parole anche di più!
    Buon fine settimana
    baci baci

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  4. @silvia: bimbi o meno , vale la pena provare. o no? baci

    @ely: so che mi capisci!! se non ho fatto casino dovresti ritrovarti il link con le spiegazioni ma, lo ammetto, per me non è stato proprio easy! baciù

    @fabi:ho fatto il pane anche con le farine senza glutine. l'impasto è molto molle e appiccicoso ma il risultato è ottimo. ma ho provato solo il pane "classico"...quindi: se pò fà! :-) ti abbraccio

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  5. ciao :-)
    ..della serie..le coincidenze...avevo appena letto questi versi..li dedico al tuo post..
    è di G. Rodari

    "Se io facessi il fornaio
    vorrei cuocere il pane
    così grande da sfamare
    tutta, tutta la gente
    che non ha da mangiare.
    Un pane più grande del sole,
    dorato, profumato
    come le viole.
    Un pane così
    verrebbero a mangiarlo
    dall’India e dal Chilì
    i poveri, i bambini,
    i vecchietti e gli uccellini.
    Sarà una data da studiare a memoria:
    Un giorno senza fame!
    Il più bel giorno di tutta la storia."

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  6. Bellissimi: vedo che l'ultima arrivata nella tua cucina riposa ben poco!...

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  7. A me sembrano davvero belli, voglio dire perfetti, lucenti, sento da qui l'aroma..... poi il pan briosce con quel dolce salato mi sembra il più goloso dei pani. Io, ahimè, incapace con lievito e panificazione, ogni volta ho dei veri sassi che se non si mangiano nel giro di un'ora diventano impraticabili.... un giorno ce la farò, lo so....
    La stoviglia e di quella catena di centri commerciali non quella che rinasce ma quella che si trova all'angolo....francese ma che, in verità è il cognome di una famiglia veneziana che ne è proprietaria (dai, è facilissimo!!!). ottimo rapporto qualità-prezzo:)
    Un abbraccio carissima!

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  8. @alda: è una gioia trovarti qui è una coincidenza bellissima :-) baci a presto

    @virò: hai ragione!!! sto testando il KA alla grande!!! ;-) baci

    @patricia:per i piatti : ok. messaggio ricevuto!!;-))(altra coincidenza : lo hanno appena aperto nella mia città!)come hai letto ho alle spalle anni di delusioni di pani, ma poi,magicamente un giorno ce la si fa !!! baci grandi

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